Il periodo invernale è ideale per andare a zonzo sui rilievi a bassa quota perché non c’è la vegetazione che invece d’estate scherma molto la visuale. Inoltre c’è pochissima gente per cui si può apprezzare al meglio il silenzio della natura. Ero stato tantissimi anni fa sul colle di Mengore e quindi ho approfittato di questa mite giornata di febbraio per tornarci.
Caratteristiche:
- Data: domenica 12 febbraio 2023, partenza alle 10:30
- Lunghezza: 16,7 km
- Dislivello: 580 m
- Tempo: circa 3:30 ore escluse le soste, 4 ore con le soste, da solo
- Partenza: parcheggio di Modrej Beach (a pagamento in estate)
- Difficoltà tecnica: facile (T sulla scala CAI)
- Impegno fisico: medio (per lunghezza più che per il dislivello)
- Traccia su Wikiloc: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/mengore-da-most-na-soci-125790778
- Traccia su Komoot: https://www.komoot.com/it-it/tour/1032961884
- Galleria foto: https://photos.app.goo.gl/nWwuTiuLjCXv2ayC7
Il colle di Mengore, durante la Prima Guerra Mondiale, era un importante caposaldo della linea di difesa austro–ungarica e tante sono le testimonianze ancora presenti su questa modesta altura.
Il sito fa parte del Sentiero di Pace/Pot Miru e attualmente ospita un museo all’aperto.
Il mio obiettivo di oggi però non era quello di visitare il museo — lo farò prossimamente — quanto di salire sul Bučenica e sullo Špikec e rientrare a Most na Soči costeggiando l’Isonzo.
Lasciato il furgone al parcheggio di Modrej Beach (ora gratuito ma d’estate è a pagamento) mi incammino verso Most na Soči, camminando sul lungoisonzo che costeggia l’ampio lago formatosi nel 1938 a seguito della costruzione della diga di Podselo.
Oltrepassato il ponte continuo a camminare lungo il lago verso Modrejce dove mi tengo sulla destra. In prossimità dell’ultima casa faccio una piccola deviazione per andare a vedere il Cimitero degli Eroi, dove file di lapidi allineate custodiscono le spoglie di 1.600 caduti austro–ungarici.
Rientro in paese e inizio a salire sul comodo sentiero che si inerpica verso la cima dello Špikec. Il sentiero non è segnato ma ai bivi e agli incroci ci sono diverse indicazioni per cui non ci si perde. Non c’è nessuno, il silenzio è totale interrotto solo dal cinguettio degli uccelli. Anche la temperatura è piacevole e in breve sono ai punti panoramici prima dello Špikec, verso sud, e poi del Bučenica verso nord.
La traversata per Mengore è un po‘ più noiosa della salita ma in mezz’ora mi ritrovo davanti agli occhi la candida sagoma della chiesa di Santa Maria. Una breve sosta per fare qualche foto e sgranocchiarmi una barretta e inizio a scendere, lungo la via Crucis, verso Volče. Al primo bivio, però, svolto a destra e continuo la discesa, a tratti ripida, verso il cimitero monumentale (e la piazzola ecologica) di Volče. Da qui in breve raggiungo il ponte di Tolmino, e, attraversato l’Isonzo, prendo subito a destra il sentiero che segue il suo argine sinistro verso Sotočje.
Questo è il tratto più affascinante perché si cammina lungo il fiume, tra gli alberi, con scorci veramente suggestive sulle sue acque smeraldine.
Sotočje, alla confluenza della Tolminka nell’Isonzo, è un altro luogo particolare, desolatamente silenzioso ora, quanto gioiosamente rumoroso durante la settimana del MetalDays a fine luglio.
Passata la Tolminka sulla passerella sospesa proseguo lungo il Soča. Fino a qualche mese fa era una sentiero anche questo, ma ora ci stanno costruendo una ciclovia che congiungerà Tolmino a Most na Soči. Farà parte della BiMoBis e sarà meta di un giro in bici la prossima estate.
Meno di un’oretta e sono di nuovo al parcheggio di Modrej, con le gostilne chiuse per cui devo fare affidamento delle dotazioni di bordo per una buona birra a coronamento di questo bel giro.